Tutti vogliono e cercano la felicità. La maggior parte delle persone sono disposte a fare qualsiasi cosa per averla, molte altre desiderano sì la felicità ma la considerano un’utopia, non credono che esista o forse sono convinti di non meritarla. Praticamente, si passa da un estremo all’altro: chi ci crede e farebbe di tutto, andando oltre ogni limite e, a volte, perdendo di vista ciò che è davvero importante e chi non ci crede, vivendo un po’ nella rassegnazione.
Chi ha ragione? Entrambi in base alle proprie convinzioni.
Ciò che da sempre mi motiva a fare ciò che faccio nella vita è la possibilità di creare benessere.
La professione da naturopata comporta una costante formazione e specializzazione, quindi ho sempre ricercato, studiato e approfondito metodiche che potessero aiutarmi a potenziare ed affinare il mio agire, soprattutto nell’ambito professionale, per aiutare gli altri a ritrovare il proprio benessere fisico e mentale, in modo efficace, autonomo e naturale.
In questi ultimi due anni, oltre ad aver mantenuto collaborazioni con medici e psicologi, ho avuto modo di specializzarmi nella conoscenza della linguistica/modelli linguistici (PNL) e delle costellazioni famigliari. Grazie alla PNL ho compreso quanto sia davvero importante imparare a comunicare e riconoscere le modalità comunicative utilizzate dagli altri, per interagire in modo più funzionale ed empatico. Con le costellazioni, invece ho compreso quanto sia fondamentale comprendere l’emotività che sta all’origine delle dinamiche famigliari, e quindi delle nostre emozioni, in quanto essa condiziona l’agire di ognuno di noi, aldilà della nostra volontà e del nostro senso di sicurezza.
Quante volte ti è capitato di pensare: “Ah se solo riuscissi a fare questo,…se solo potessi,…se solo ci fosse,…se solo avessi…, se solo fossi,…allora sarei felice!?” Spesso affidiamo la nostra felicità esclusivamente al raggiungimento di un risultato, al possesso di accessori o di beni materiali e al contraccambio di un amore o di affetti, creando aspettative e anche una sorta di dipendenza dall’oggetto del nostro desiderio. Tutto questo, ahimè, sovente porta a forti delusioni, alle quali chi è più ottimista tende a reagire ricercando soluzioni e insistendo, invece, chi per sua natura pensa di non meritarsi la felicità, tende alla rassegnazione, magari dicendo: “Visto!? Lo sapevo io che finiva così.”
Le mie esperienze di vita, sia relazionali/famigliari che lavorative, insieme all’apprendimento delle metodiche studiate (soprattutto quest’ultime sopra indicate), mi hanno portato a riflettere sul fatto che tutto dipende da come osservi e reagisci agli eventi che ti coinvolgono. Una risorsa naturale che tutti gli esseri umani hanno, è la creatività. Chi più chi meno, ce l’abbiamo tutti, perché è insita in ognuno di noi: è innata, va solo allenata, in particolare modo per chi la nega, sostenendo di non essere assolutamente creativo. Per sviluppare tale capacità è possibile fare qualcosa di manuale, come disegnare, cucinare, suonare uno strumento, oppure imparare a riconoscere analogie simboliche e a ragionare per metafore.
Il dizionario definisce il termine analogia come: “rapporto di somiglianza tra alcuni elementi costitutivi di due fatti od oggetti, tale da far dedurre mentalmente un certo grado di somiglianza tra i fatti o gli oggetti stessi”. L’analogia è quindi considerata una sorta di metafora, è un termine che si ricollega ai significati simbolici che gli antichi saggi un tempo, e gli psicologi o scrittori o insegnanti oggi, danno per osservare le circostanze della vita in modo più astratto, aiutando così a vivere gli eventi da attore e spettatore allo stesso tempo, sviluppando differenti prospettive e nuovi punti di vista. I simboli infatti, seguono la storia dell’uomo fin dalla notte dei tempi, rappresentano in modo figurato l’immaginario a cui non si riesce dare una spiegazione logica, ma che può essere solo rappresentato per dargli poi, in un secondo tempo, un significato che è del tutto soggettivo, in quanto dipende dal vissuto (in particolare modo quello emotivo) di ognuno. La metafora aiuta a creare una trasposizione simbolica di immagini, utile a ricercare nuovi significati, per comprendere gli eventi, poter pensare e valutare ciò che è più funzionale fare, usando il buon senso in risposta all’accaduto. La metafora è rappresentata da favole, racconti mitologici, poesie, modi di dire comuni,…racconta o esprime un qualcosa che è già avvenuto in passato e che ha portato un insegnamento, permettendoci di prenderne spunto e di riflettere per trovare più soluzioni.
Dunque: vuoi trovare la felicità? Cercala nelle piccole cose!
Cambia il tuo modo di osservare, interpretare ed affrontare ciò che ti capita. Inizia a guardare con occhi nuovi, ricerca analogie simboliche che, mediante il ragionamento per metafore, ti aiuteranno a sviluppare creatività e fantasia, entrando in contatto con il tuo immaginario, permettendoti così di scoprire e vedere nuove soluzioni ed opportunità. È un po’ come ritornare bambini. Se li osservi, loro non si pongono questioni, usano semplicemente la fantasia, collegando e immaginando cose che noi da adulti troviamo purtroppo difficili. Loro, nonostante le difficoltà, proseguono, sempre con il sorriso.
“Ogni giorno, come ogni istante, ci regala qualcosa di bello e meraviglioso. Basta solo saper guardare ogni cosa, cogliendone i colori, le sfumature, i profumi, i suoni, i sapori, il calore,… Apri il tuo cuore, respira e sintonizzati, potresti sorprenderti, per le emozioni che ti ritroverai a vivere.”
La felicità è per tutti e tutti meritano di essere felici, solo che a ognuno spetta il compito di scoprirla, soprattutto se si desidera una felicità autentica, libera da “vizi o dipendenze”.
Ecco 5 esercizi facili e pratici, per allenare la nostra creatività in modo da riconoscere analogie simboliche e ragionare per metafore:
1) inizia a ricercare similitudini tra elementi apparentemente diversi, ma che, osservandoli attentamente, possono avere delle somiglianze o affinità, permettendo così di creare associazioni di immagini e dare nuovi significati; ad esempio ti è mai capitato di bere un caffè e sul fondo della tazzina guardare il residuo di caffè rimasto e trovare raffigurato un piccolo cuoricino?
2) procurati dei mandala a forma di animale e colorali, aiutano a sviluppare creatività e se ricerchi il significato simbolico dell’animale che hai scelto, puoi scoprire cosa rappresenta per te;
3) esercizio sulle posizioni percettive: utile per capire la situazione da tutti i punti di vista. Da fare con un’altra persona, consiste nel mettersi uno di fronte all’altro e a turno ci si guarda, per sperimentare tre posizioni di percezione, cioè in prima io vedo te dai miei occhi, in seconda vedo me dai tuoi occhi e in terza vedo noi interagire;
4) lavora sul tuo corpo mediante massaggi, tocchi e distensioni immaginative, potrai conoscere il linguaggio del corpo e, insieme, te stessa/o;
5) questo esercizio è più un gioco ed è rilassante: guarda nel cielo le nuvole e inizia a riconoscere delle figure o delle forme, scoprendo significati per te utili; se lo fai in compagnia troverai interessante notare che ognuno vedrà qualcosa di diverso e le risate sono garantite. Fallo, aiuta tantissimo a sviluppare la fantasia.
Che la felicità sia con voi!